mercoledì 6 febbraio 2013

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Saranno famosi? Oggi Luciano racconta... Abdoulaye Traoré.



Abdoulaye  Traoré

(Attécoubé, Abidjan Nord (Costa d'Avorio), 30/04/2000 - attaccante, squadra Giovanissimi Regionali)

Il nome di Abdou non dirà molto a tutti quei tifosi che non seguono il settore giovanile, ma desta già  interesse tra i  numerosi amici del blog che, invece, si appassionano alle giovani speranze nerazzurre.

Abdou è all’Inter solo da un anno e addirittura è tesserato solo da maggio scorso, gioca sempre un anno sotto età, eppure in questi mesi si è già segnalato, mettendo insieme delle statistiche che lo hanno portato all’attenzione anche di chi non l’ha mai visto giocare dal vivo.

Traoré ha fatto il suo esordio con l’Inter nell’importante  torneo di Gallipoli,  a febbraio 2012.
Torneo vinto dai nostri, nel quale Abdou è risultato capocannoniere con ben sette reti.
Poi con i 2000 è arrivato in semifinale all’importantissimo torneo Arousa, dove è stato definito uno de “los tres fenomenos” del torneo stesso. 
Ha quindi vinto, risultando vice-capocannoniere (ma le squadre professionistiche hanno giocato solo semifinali e finali) il torneo “Amici dei bambini” a Milano.

In questa stagione, sempre giocando sotto età, con i ’99, ma senza disputare tutte le partite per intero, ha già segnato 15 gol in 15 partite. 
Per capirci, il secondo marcatore è Pata,  un ’99 dell’Atalanta, con 9 reti...

Insomma, senza volere precorrere i tempi, tutto lascia pensare che Abdou possa regalarci molte soddisfazioni e magari qualche sogno futuribile.
Proviamo quindi a conoscerlo un po’ meglio.

Ciao Abdou! Racconta un po’ la tua storia personale agli amici del blog Interista Sempre.
“Sono nato ad Attécoubé, un quartiere di Abidjan. Mio padre allenava una squadra locale e per questo motivo ho cominciato a frequentare i campi di calcio  sin da piccolo, quando avevo cinque anni. A 9 anni sono entrato a far parte dell’Asec Mimosas” (NB: si tratta del più importante centro di formazione per calciatori della Costa d’Avorio, considerato un autentico gioiello, con un college dove i ragazzi studiano e si allenano due volte al giorno. Da lì sono usciti quasi tutti i più importanti giocatori ivoriani), poi mio padre è venuto a lavorare in Italia”.

Quando lo hai raggiunto?
“Dopo qualche mese, avevo 11 anni”.

Hai trovato difficoltà per l’ambientamento in una realtà così diversa da quella che avevi lasciato?
“No, per quanto riguarda abitudini di vita e rapporti umani, nessuna difficoltà”.

Come è avvenuto il tuo ingresso nel mondo del calcio italiano?
In modo casuale. Frequentavo le scuole medie e con i compagni e gli amici del quartiere giocavo a calcio per divertimento, nel tempo libero. Un signore mi ha notato e mi ha convinto a frequentare una società di dilettanti, il Fiorente Grassobio”.

Ti hanno tesserato?
“No, mi allenavo con i ragazzi più grandi e giocavo amichevoli, come trequartista o come punta,  ma non ero ancora tesserato. Tra l’altro, il Fiorente Grassobio credo abbia dei legami con l’Atalanta…”

Invece…
“Invece, un dirigente, il signor Marco Fumoso, mi ha indirizzato all’Inter che dopo qualche provino mi ha aggregato alle sue giovanili”

A quando risale il tesseramento per la società nerazzurra?
“Sono stato  tesserato a gennaio 2012, ma ho partecipato solo a amichevoli e tornei fino a maggio, quando finalmente è arrivato il transfer dal mio Paese e ho potuto esordire in campionato, sempre giocando con i ’99”.


Quando eri ancora in Costa d’Avorio, seguivi già il calcio italiano? E in caso positivo avevi qualche preferenza?
“Sí, seguivo il calcio italiano e, sembrerà strano, ma avevo una simpatia particolare proprio per l’Inter”.

Che tipo di giocatore pensi di essere, al momento?
“Sono un giocatore istintivo, la mia forza per ora sta soprattutto nella progressione e nel tiro. La mia formazione di base è stata piuttosto lacunosa, se si esclude il biennio all’ASEC. Per questo ho ancora molto da imparare, nel modo di stare in campo e partecipare alla manovra collettiva”.

Quali sono le tue principali caratteristiche?
“Come dicevo, credo di essere abbastanza forte nella progressione e nel tiro. Utilizzo di preferenza il piede sinistro, ma mi sforzo di esercitarmi col destro” (ndr: in realtà l’ho seguito abbastanza attentamente, a me pare che usi quasi solo il destro. Forse, si confonde con l’italiano e glielo ho anche detto, ma il ragazzo insiste…)

Fin dall’esordio a Gallipoli ho notato che hai segnato gol fantastici, alternandoli a errori clamorosi. In questo sei migliorato, ma ti resta molto da fare…
“Te l’ho detto, sono molto istintivo e non sempre faccio la giocata giusta. Inoltre tendo a essere troppo individualista. Anche se sto migliorando grazie soprattutto ai fondamentali insegnamenti dei mister, Bellinzaghi prima e Sala ora”.

Con i compagni e con la società come ti sei trovato?
Sono stato accolto come meglio non potevo. Tra l’altro ho avuto la fortuna di trovare, nelle varie squadre  giovanili, numerosi giocatori originari della Costa d’Avorio, che mi hanno aiutato”. (Ndr: cito a memoria l’omonimo Traorè, Yao, Jimmy, Zebli e soprattutto Goury, l’esterno offensivo dei Giovanissimi Nazionali, che ha vinto i campionati italiani studenteschi a Roma, correndo gli 80 m. in 9.53).

Da un punto di vista giuridico potresti un domani far parte delle nostre rappresentative giovanili?
“Questo non lo so. Tuttavia, devo dire che i selezionatori delle nazionali minori ivoriane si tengono sempre in contatto con me”.

Quale ruolo trovi più congeniale alle tue caratteristiche, anche in prospettiva?
“Mi sento soprattutto punta centrale, anche se forse da esterno troverei  più spazio per dispiegare la mia  progressione”.

Hai già avuto occasione di incontrare nei tornei e in campionato varie squadre importanti: quali ti hanno impressionato maggiormente?
“La juve è una  squadra importante, ha centrocampisti che amano scambiarsi la palla, mentre noi siamo più aggressivi, cerchiamo subito la verticalizzazione.
Il Barcellona è molto forte, sono tutti ottimi palleggiatori e in mezzo al campo hanno un giocatore, Bousquets, di straordinaria maturità e fisicità.
Anche il Milan che abbiamo incontrato in campionato, è un gruppo di buonissimo livello. Forse rispetto a noi  la loro difesa non è così sicura.
Infine, l’Atalanta mi è sembrata la squadra migliore: sono forti in tutti i reparti, hanno equilibrio e sanno metterti in difficoltà.

Quale è stato l’avversario diretto che ti ha creato più difficoltà, quando lo ha incontrato?
“Valietti”.

No, io parlo di avversari…
“Appunto. Il difensore che mi ha creato maggiori difficoltà è stato proprio Valietti, nelle partite infrasettimanali”.

Al torneo Ielasi hanno giocato con voi tre “prestiti”: il portiere Dani, il centrocampista Maranzino e l’attaccante Pinamonti. Ce li puoi descrivere, anche in modo sommario?
“Sono tutti giocatori di qualità. Dani dá sicurezza al reparto arretrato, anche se non vanno trascurate le qualità dei nostri compagni abituali. Maranzino è un centrocampista di valore, con un buon fisico e tanta tecnica. A metà campo è normale che ci voglia più tempo per assimilare schemi e sistemi di gioco. Pinamonti è un attaccante forte, che non si discute. Con lui mi sono trovato benissimo”.

Qual è il giocatore dell’Inter che ti piace di più, quello a cui in qualche modo ti ispiri?
“Senza dubbio Palacio, un giocatore che svaria su tutto il fronte d’attacco e poi lo trovi sempre davanti alla porta al momento giusto”.

E il giocatore che consideri più forte al mondo, in assoluto?
Radamel Falcao, meno rapido e tecnico di Messi, ma davvero straripante e decisivo”.

Quale obiettivo di prefiggi di raggiungere, in carriera?
“Sono troppo giovane per fissare degli obiettivi estremamente ambiziosi, diciamo che per il momento spero di proseguire fino alla Primavera e poi magari giocare in serie A”.

Un momento molto delicato in questo senso è quello della scelta del procuratore. Bisogna fare molta attenzione perché è un mondo nel quale si trovano persone di grande serietà e affaristi senza scrupoli. Tu hai già qualche orientamento?
“No. Sono stato avvicinato da alcuni, in particolare da Dario Paolillo (nde: questo nome, Dario Paolillo, mi sembra di averlo già sentito e letto varie volte in relazione a giovanissimi nerazzurri. Un lavoro curioso pare davvero essere quello svolto dal signor Dario Paolillo. Niente Africa, Sudamerica, Europa, Italia. No, lui  sembra “lavorare” solo a Milano, a Interello per la precisione… magari in fondo alle tribune, defilato, molto defilato...), ma, d’accordo con la mia famiglia, abbiamo deciso di non farne nulla per il momento. Quando sarò attorno ai sedici anni valuteremo con calma la situazione e faremo la scelta migliore”.

Per concludere, due domande di tipo personale.
Che scuola frequenti, trovi difficoltà a reggere il doppio impegno, agonismo sportivo e applicazione nello studio?
“Frequento le scuole medie con risultati soddisfacenti. Per il momento l’attività calcistica non mi intralcia in modo significativo. Bisognerà vedere quando sarò alle superiori, anche se non ho ancora un orientamento definito”.

Nella tua ancor breve carriera di calciatore hai mai dovuto subire episodi di razzismo, sul campo, ad opera di avversari, o dalle tribune?
“No, fortunatamente ho sempre trovato persone corrette, in questo senso e spero proprio che situazioni di questo tipo non debbano mai verificarsi”.

A nome anche di tutti gli amici del blog Interista Sempre, non mi resta che congedarmi da Abdou, ringraziandolo per la cortesia e la disponibilità, facendogli i complimenti per quanto ha mostrato sino ad ora con i nostri colori e formulando un grande in bocca al lupo per la sua crescita umana e calcistica.

Luciano Da Vite

Nella foto (Inter.it), Abdoulaye Traoré, un’altra grande promessa del settore giovanile nerazzurro. Parliamo solo di un classe 2000, ovvio, ma già tanti gol per lui... tanti davvero! Continua così, Abdou, ti aspettiamo tutti con fiducia a traguardi sempre più grandi! Nerazzurri, possibilmente...

44 commenti:

MarcoB ha detto...

Come sempre interessantissima intervista. Non nascondo che la risposta che mi è piaciuta di più è quella che riguarda la scelta del procuratore: "16 anni e poi ne riparliamo"; con la speranza che le tentazioni non diventino "scelte irrinunciabili".

Unknown ha detto...

Luciano, si può fare un paragone con Opoku? Li vedi simili o il nostro 98 sembra (o sembrava alla sua età) avere qualcosa in più?
Altra cosa, nella descrizione del post non mi ricordo chi, forse Gimon, parlava di aspetti negativi (forse ricordo male). Si riferiva solo alla questione del procuratore?

Karlito ha detto...

Sbaglio o Dario Paolillo è colui che prende i giovani scoperti dall'Inter e li porta al milan offrendo denari a mamma e papà?

Colin ha detto...

@Karlito

Questo fenomeno Paolillo, credo che e' lo stesso che ha portato Hachim a quelli la.

A proposito di Hachim, come fara' adesso a trovare posto in prima squadra con quel "attacco da Barcellona, loro Messi noi Mario"?

Matteo ha detto...

Bellissima intervista Luciano,mi incurisiscono anche queste voci che sembrano ottima sull'arrivo di quei nuovi 3 acquisti per questa squadra.Qualcuno conosce qualche statistica a riguardo di Pinamonti al Chievo di quest'anno?
Ma non si può prendere questo paolillo e dargli qualche legnata sui denti?

Gimon24 ha detto...

Allora, chiariamo un punto. Una volta per tutte.
Dario Paolillo, piaccia o non piaccia, fa il suo mestiere che è quello di procuratore. Con tutto ciò che ne consegue.
È giovane, ambizioso, figlio di un noto procuratore, da sempre legato al Milan.
Appunto, come ho detto prima, piaccia o non piaccia...
A noi piace poco, soprattutto perché troppo spesso vicino ai giovani, anche giovanissimi, talenti del nostro vivaio.
Il "caso Mastour" poi non ha aumentato le simpatie nei suoi confronti, mettiamola così...
Detto questo, fa il suo lavoro, così come ritiene opportuno farlo. Presumo sempre nei limiti contrassegnati dalla legislazione calcistica in materia.
Invito quindi tutti a non esagerare nei toni, perché la poca simpatia o al limite la scarsa correttezza, nel senso di cercare lo sgarbo verso una società considerata rivale, è una cosa. Tutto il resto, invece, non c'entra nulla e non è certo questo il luogo dove discuterne.
Grazie a tutti.

Lettore ha detto...

Non dico di prenderlo a bastonate, però qualche soluzione bisogna trovarla..

Non è possibile che questo venga a pescare da noi per rafforzare le merde...

Chiedete al sig. paolillo se va a napoli a fare porcate di questo genere..

luciano ha detto...

Gimon ha ragione, come sempre. Ci sono procuratori solari e altri che agiscono al limite della correttezza, ma se non incorrono in violazioni della norma, il loro comportamento resta solo eticamente discutibile.
Il fatto che un giocatore sia nostro o in area nostra non esclude che possa accordarsi con un procuratore diciamo non amico. E viceversa: un procuratore non anmco ha diritto di legarsi a nostri giocatori.

Quanto a MarcoB, direi che non sono altrettanto tranquillo. Ci sono degli indumenti (tu mi capisci) che mi lasciano perplesso.

Abdou è giocatore del tutto diverso da Jus. se sopravvivo all'uscire per la partita degli allievi, ne parlerò.

Unknown ha detto...

Certo che sembra più grande dei suoi 12 anni sinceramente. Anche a vedere le foto con i compagni ...

Unknown ha detto...

Luciano una domanda veloce...ho visto alcune immagini della partita dei " Giovanissimi" contro il Lumezzane..ti chiedo il ns. 9 è Piscopo ?

Unknown ha detto...

gimon e luciano

pur concordando in linea di massima con voi...

in una città ligure anni fa c'era un vigilessa che "batteva" sempre in un certo quartiere...
si nascondeva nei portoni o dietro le macchine con il bollettario già compilato targa a parte e come uno lasciava la macchina in doppia fila a motore acceso 15 secondi gli pioppava la multa...
andò avanti per mesi sino a quando la presero una notte alcuni incappucciati e, come in un vecchio film del far west, la incatramarono, cosparsa di piume e infilata in un bidone dell'immondizia...

non è leggenda metropolitana e non è una balla... giuro...

la sunnominata si fece trasferire a lavori di ufficio...

ora... visto che sto qui non molla... :-D

Gimon24 ha detto...

Pap... non ti nascondo che la cosa mi divertirebbe, eventualmente! :-D

Tuttavia, al di là delle battute, il far west calcistico italiano permette certi comportamenti, quindi... tutto in regola, per così dire...

Negli Stati Uniti, per esempio, è proibito avvicinare un giovane atleta, studente, non vincolato da contratti professionistici, proponendogli una procura, così come è proibito allettarlo con offerte sottobanco di varia natura (soldi, auto, abbigliamento sportivo...). Questo sia per il giovane atleta che per i suoi familiari. Negli Stati Uniti, appunto...

Giuseppe ha detto...

@pap: io ci credo, le donne nella P.A. sono rigorosissime nella maggior parte dei casi :)


Avete letto lo score di Monachello? 2 partite, 4 gol. Buon inizio, anche se il campionato cipriota non è propriamente un top.

Bowie ha detto...

A me sfugge qualcosa in merito al tesseramento di Laxalt: come è stato scritto a breve verrà in Italia per espletare la pratiche per ottenere il passaporto comunitario, successivamente si aggregherà e allenerà al gruppo ma potrà giocare (almeno fino a luglio).
Mi chiedo una cosa (anzi due):
1- Perché non è stato tesserato a gennaio come extra (se non erro c'era un posto libero)?
2- Al suo posto è stato tesserato come extra un altro calciatore?

ps: in teoria sia Kuz che Kovacic hanno il passaporto comunitario

Transfermarkt.it ha detto...

@ Bowie

Mi pare che Kovacic non ha il passaporto comunitario

@ Giuseppe

Monachello in realtà ha già fatto 4 partite. 3 in campionato (una volta entrato al 70 e due da titolare con due reti nell'ultima partita contro la capolista) e una presenza e due reti in coppa.

Jey

luciano ha detto...

Si, il 9 contro il Lume era Piscopo.

Allievi nazionali: Inter Brescia 2-0
Feleppa
Bandini Yaho Pinton Lomo
Palazzi Russo Baldini
Maio Ponti Bona

In realtà poi era più spesso un 4231.
Comunque partita non facile, sia per il campo stretto (si giocava su quello dei giovanissimi), sia perché il Brescia stava estremamente raccolto e compatto, sia per qualche assenza abbastanza importante.
Non abbiamo mai corso rischi (se non per un tiro finito a lato di un paio di metri (e Feleppa non ha fatto letteralmente nessuna parata); in compneso non siamo arrivati in zona gol con al consueta fluidità.
Sblocca il risultato una prodezza di Bona, che dopo un'azione se non ricordo male di Baldini riceve in area e calcia con prontezza nell'unico modo e nell'unico piccolo spazio possible per battere il portiere ospite: puntata ad anticiparlo e palla nel sette.
Diverse azioni fallivano al momento dell'ultimo passaggio e così il risultato è rimasto incerto sin quasi alla fine, quando Russo l'ha messo al sicuro recuperando palla in area e battendo con un tiro da fermo il portiere avversario.
pagelle:
Feleppa: sv

Bandini: sicuro e autorevole, prima a ds e poi a sn. 6+
Yao: prestazione positiva: sicuro in marcatura, buono negli appoggi in uscita
Pinton: conferma le sue doti di marcatore, dotato di peso e di un buono stacco: 6+
Lomo: nel primo tempo spinge poco, forse per ordini superiori. ella ripresa quando attacca non lo prendono mai. 6.5

Pala: come sempre tra i migliori in assoluto. Qualità e quantità. 7
Russo: in netta ripresa rispetto a inizio stagione. lavora bene e si fa trovare pronto all'appuntamento col gol. 6.5
Baldini: altre volte l'ho visto più lucido. le marcature strette non lo hanno agevolato 6+

Maiorano: vale un po' il discorso fatto per Baldini. Ha lavorato tanto, per le sue caratteristiche
Ponti: Attaccante boa per definizione, fa a botte, fa salire la squadra, manca un gol davanti al portiere. Prezioso, anche se deve migliorare come sensibiltà di piede. 6+
Bona: non ci sono più parole. Con lui nel Brescia e il loro centravanti da noi, avrebbe vinto il Brescia. Decisivo. 7+

Tra i giocatori entrati nel secondo tempo, davvero confortante la sicurezza riconfermata da Giacomo, in pratica al rientro.

Amstaf ha detto...

Conte querela il fatto, processo forse il 28 marzo.

luciano ha detto...

Le vicende contrattuali di Cambiasso, unite alla concomitanza di qualche esclusione hanno, come era scontato, dato adito a pettegolezzi e "voci" di vario tipo.

Io come sempre preferisco attenermi ai fatti appurati, secondo i quali da un lato Cambiasso ha avuto un iniziale turno di riposo, dopo molte presenze consecutive (col Toro) ; ma poi, quando è entrato, ha mostrato di poter essere ancora determinante per questa squadra.
A Siena doveva giocare ma un infortunio l'ha tolto di mezzo.
L'infortunio per alcuni è diplomatico e potrebbe essere collegato sia al fatto di non sentirsi più un uomo chiave dell'Inter post mercato invernale, sia all'andamento che si dice tormentato della sua vicenda contrattuale.
Anzi, tale andamento potrebbe aver rafforzato nel Cuchu l'idea di non venir più considerato così indispensabile.
Naturalmente non seguo le chiacchiere, neppure quando vengono da giornalisti "informati". Infatti bisognerebbe sapere: informati da chi e perché?

Stando ai fatti non è la prima volta che il Cuchu viene fatto riposare, anche in occasioni di partite più importanti. Quindi nulla di strano.

Quanto al contratto, non credo che Cambiasso sia paragonabile ad altri giocatori che traccheggiano per forzare una situazione contrattuale, e neppure si può pensare che l'inter tratti il Cuchu a forza di ricattini.

A me interessa un discorso tecnico. Ed il mio convincimento è questo: Cambiasso oggi nella rosa dell'Inter non ha un alter ego, quindi è piuttosto indispensabile.
Anche se... anche se è vero che la sua mobilità, più in fase di recupero che di inserimento, non è ineccepibile. Non lo è mai stata e oggi logicamente lo è ancor meno.

Lui ha altre caratteristiche che in un'altra squadra ne farebbero ancora il perno fondamentale.
Nell' Inter però la sua ridotta mobilità deve coniugarsi (o scontrasi) con la totale immobilità di un giocatore irrinunciabile per la manovra offensiva, come Cassano, con la mobilità disordinata e quindi poco produttiva di Guarin, soprattutto quando gioca da centrocampista. Aggiungiamoci che anche Kuz sembra più un diesel che un motore sprint, che Zanetti aggiunge scarsa mobilità al deficit complessivo (non è la mia idea: secondo me Zanetti è ancora oggi uno dei migliori corridori, ma siccome tutti sostengono il contrario, sono incline a pensare di sbagliarmi).
Questo insieme di situazioni risulta comunque agonisticamente insostenibile.
Il problema esiste dunque e Strama deve risolverlo. Anche se il problema non è Cambiasso in sé, perché in una squadra in cui gli altri nove corrono, lui sarebbe ancora uno dei primissimi centrocampisti del mondo.

luciano ha detto...

Perché? Cosa aveva detto "Il fatto"? Non me lo ricordo

luciano ha detto...

Ho dimenticato il voto di Yao: 6.5

Karlito ha detto...

PINTON

Di solito i difensori passano un po' in secondo piano, perciò mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Luciano, o chi come lui l'ha visto giocare, di questo ragazzo. Ogni volta la sua prestazione viene descritta come solida e sicura, dando l'idea di un ragazzo di buona struttura fisica, concentrato e, relativamente all'età, roccioso.
Queste sono le sensazioni, mi potreste dire qualcosa di più anche in prospettiva?

Saluti a tutti

Karlito ha detto...

Amichevole Under 21 Italia-Germania con la linea difensiva a 4 tutta nerazzurra (Bianchetti, Biraghi, Caldirola e Donati).
Longo in panca.

Amstaf ha detto...

Calcioscommesse ed alcune vicende dell'atalanta, ricatti dei tifosi etc. Una serie di articoli.
Comunque processo civile, diffamazione.
Ho apprezzato un tuo commento di disamina della situazione attuale dell'Inter (post precedente), ma non mi rassegno alla conclusione che all'Inter non "si possa"; all'Inter è molto più difficile, ma talvolta anche le cose più difficili vanno fatte o, almeno, tentate.

Unknown ha detto...

Grazie Luciano...beh nn lo avevo mai visto e devo dire che si muove molto bene....sembra davvero un bel prospetto....

Amstaf ha detto...

Sempre sul fattoquotidiano.it segnalo un'intervista ad un ex ciclista, Graziano Gasparre, sul doping.

Unknown ha detto...

C'è anche Bardi nell'under a completare. Non si può dire che Mangia sia schiavo del sistema, mi pare.

Unknown ha detto...

è interista mangia...
devo dire però che non capisco l'ostracismo a perin...

Unknown ha detto...

vedere la germania presa a pallate cmq fa sempre piacere

luciano ha detto...

Devo a Vincenzo e a Karlito qualche notizia su Traoré e Pinton.
Dunque: Traoré non è per nulla paragonabile a Jus. Traoré va di potenza e progressione, Jus ha scatto breve, agilità soprattutto tecnica e fantasia.
In comune hanno solo il fatto che entrambi devono imparare a collaborare maggiormente con la squadra. Jus se si renderà conto che scambiando farà più gol che andando in dribbling (oltre a giovare più alla squadra in generale) sarà perfetto, per la sua classe di età. Non è un caso per altro che Jus non si definisca un centravanti. Anzi non si definisce neppure una punta, ma un numero dieci. E dei numeri 10 ha le giocate e la fantasia.
Traoré ama giocare da prima punta, che va in profondità e aggiunge che forse giocando sull'esterno (ma sempre da punta) troverebbe più spazio. Traoré non ha il dribbling stretto e ubriacante di Jus, non sa accarezzare la palla con la suola, nasconderla all'avversario, per poi farla ricomparire alle sue spalle, misteriosamente. Abdou sfonda centralmente, di forza e di potenza, e nella corsa lunga è devastante. Fa delle giocate pazzesche, alternate però a errori incredibili. Ci sono più incognite sul futuro di Abdou perché bisognerà vedere quanto progredirà in affidabilità e se riuscirà, negli anni, a mantenere l'attuale supremazia di passo. Per Jus il problema principale è se riuscirà a mettere potenza senza perdere agilità.
Poi Jus ha un carattere molto istintivo, che non riesce a frenare. E questo potrebbe danneggiarlo in carriera. Staremo a vedere. A entrambi naturalmente va il nostro più grande sostegno.

Pinton è un centrale molto forte fisicamente, quasi imbattibile sulle palle alte, attentissimo in marcatura e dotato di buon anticipo. Giacomo Sciacca, per fare un esempio, ma meno potenza e meno fisico, ma piedi educatissimi. In questo senso non è esagerato il paragone potenziale che Antognoni ha fatto con Scirea. Solo che Giacomo non ha il fisico di Scirea e se devi giocare in mezzo all'area questo un po' pesa.
Pinton, se posso fare un paragone assomiglia più a Bonucci. Ma Bonucci oggi è in nazionale e molti altri difensori ben più tecnici (non ultimo Andreolli) sono rimasti molto al disotto

Giuseppe ha detto...

Oggi difesa titolare dell'under interamente interista: Bardi, Donati, Bianchetti, Caldirola, Biraghi. Non male non aver preso gol, considerato che di fronte c'era una delle migliori squadre a livello under.

Marin ha detto...

Finalmente torniamo a parlare dei giovani, bene bene!

Ecco le partite delle varie selezioni under giocate oggi:

Italia U21 - Germania U21 1-0 (gol di Borini)

Dei nostri c'erano come gia' detto sopra Bardi, Donati, Bianchetti, Caldirola, Biraghi e Longo, quest'ultimo subentrato al 77'.

Italia U20 - Germania U20 0-2

Qui dei nostri ha giocato solo il capitan Benedetti, il migliore in campo insieme a Politano.

Italia U19 - Germania U19 1-0 (gol di Palma)

Pasa e Benassi titolari, Garritano entra al 64'.

Avvocheto ha detto...

Bell'intervista Luciano, ragazzo sicuramente molto interessante che ha dato anche delle risposte di una certa maturitá. Perfetta la tua descrizione e condivisibili i tuoi dubbi sul l'evoluzione futura, speriamo bene!
Solo una cosa per quanto riguarda la questione Paolillo...io mi ricordavo che tempo fa il regolamento vietasse ai ragazzi sotto i 16 anni di avere un procuratore....sono andato a dare un'occhiata velocissima e mi pare (prendete col beneficio del dubbio, non ho avuto modo di verificare con calma) che nel regolamento attuale non vi siano limiti di etá ma si specifichi comunque che al procuratore puó essere conferito incarico solo dai calciatori che possono stipulare un contratto da professionisti, per cui direi che c'é comunque un implicito limite minimo per quanto riguarda l'etá (sempre 16 se non erro). Per caritá, che poi sostanzialmente tutti gli agenti di tutto il mondo si accapiglino anche sui ragazzi di 10 anni é appurato, ma formalmente non mi pare permesso...per cui magari si potrebbero fare dei ragionamenti anche sulla legittimitá, oltre che sulla correttezza, della condotta del giovin Paolillo...

luciano ha detto...

Eh, in linea teorica forse hai ragione, Avvocheto. Il fatto è che fino ai sedici anni i procuratori non sono tali. Seguono un ragazzo, gli fanno avere contrattini (per lo più materiale calcistico) dalla Nike o da altre aziende (dalle scarpe di un ragazzo si capisce chi è il suo procuratore..., gli fanno da amici da consulenti. non c'è nulla di scritto. mai, perché non può esserci. ma il problema non è la forma. E' la sostanza. del resto quel signore ha rivendicato apertamente il suo ruolo in una precedente operazione ben nota. Consigli per il bene del ragazzo.

Karlito ha detto...

Innanzitutto grazie mille a Luciano per l'approfondimento su Pinton.

Hi visto un pezzettino di Italia-Germania Under 21, e devo dire che Bardi mi ha fatto un'ottima impressione, questo ragazzo promette proprio bene.

Su Paolillo, direi che, basandomi sul report di Avvocheto, anche se non girano fogli di carta ricoperti d'inchiostro, l'evidenza di fatti reiterati e continuativi potrebbe anche avere un suo peso legale. Secondo me il lasciar correre generale potrebbe essere un tantino frenato se solo qualcuno decidesse di farlo. Ad esempio si potrebbe legiferare come negli USA (riferendomi al post di Gimond) dove anche l'approccio verbale è vietato.
Se un giornalista cominciasse ad alzare il polverone potrebbe anche muoversi qualcosa.
Anche perchè a quell'età, trovarsi subito invischiati in aspetti tutt'altro che sportivi, rappresenta una situazione che un trentenne affronta mentalmente in un modo, un quattordicenne in un altro.

olag ha detto...

Sulla querelle Paolillo: essendoci passato, per esperienza diretta posso dire che arriva un momento in cui, se il ragazzo promette bene, si verifica l'assalto dei procuratori.Alcuni anni fa,accadeva nel periodo in cui i ragazzi erano, come categoria, Giovanissimi Reg./Naz. ora, Mastour insegna, accade prima.
Vieni contattato direttamente, sui campi, o per telefono ( chissà chi fornisce loro i numeri) e c'è un primo contatto dove si vaglia la tua disponibilità.Se ciò avviene, si va avanti.
Detto ciò, si può già stabilire che i genitori non e' che siano tutti novelli Scajola che si ritrovano a loro insaputa un procuratore ed un ' contratto ' o quantomeno un impegno preso.E ' evidente che c'è la volontà di prenderlo, quell'impegno, per mille motivi che nessuno ha il diritto di sindacare.
Quindi se la societa' decide per etica o per politica economica di non servirsi di personaggi che operano in un certo modo, bisogna prenderne atto.
Il mondo, la vita, (purtroppo ) girano allo stesso modo.

luciano ha detto...

Si, Olag. però il problema consisterebbe nel fatto che a termine di regolamento, impegni con tanto di corresponsione finanziaria fino ai sedici anni non sono leciti. Anche a sedici anni l'impegno lo prendono i genitori, non il ragazzo, che è minorenne. Anzi, non ci possono essere impegni sino alla firma del primo contratto da professionista (che per molti viene ben oltre i sedici anni).
E la cosa strana è che di solito un giocatore paga un procuratore (nel senso che gli riconosce x per cento sui contratti) non il contrario.
Se invece si appurasse (parlo in linea di ipotesi) che un procuratore dà dei soldi a una famiglia per assicurarsi il controllo del ragazzo e poi lo "vende" a una società per trarne un beneficio finanziario personale consistente, la questione diventerebbe eticamente poco limpida. Legalmente non so.
E se l'idea partisse dalla società (ti do tot per portarmi il ragazzino X; quello che "risparmi" è tuo), la cosa non cambierebbe molto.

Aldilà di questo, basterebbe che nelle società non ci fossero banditi: sei stato più bravo ad arrivare per primo su quel giocatore? Mi rassegno, è tuo. E tu non infastidirai i giocatori che sono nella mia area.
A quel punto i procuratori potrebbero entrare in ballo davvero solo alla firma dei contratti da professionisti.
Conosco un altissimo dirigente del Milan che, siccome nell'ambiente è un po' fuori luogo, ha ribadito più volte di non voler aver nulla a che fare con una situazione anomala di cui si è discusso recentemente. Lui vuole restarne fuori perché ci tiene alla sua immagine.
Il guaio è quando non sono più gli scout delle società, che rispettano certe norme perché devono rispondere alla collettività calcistica, a occuparsi di giovani calciatori, ma lo fanno solo i procuratori, che rispondono solo ai loro profitti (non tutti, ma il rischio c'è).
Dimmi, che c'entra un procuratore nel trasferimento di un ragazzo di 13 anni? E ancor più che motivo ha un procuratore di occuparsi di un tredicenne o di un dodicenne?
Forse basterebbe una norma per cui un procuratore che contatta un ragazzo o una famiglia prima del sedicesimo anno, viene radiato, se scoperto ovviamente, per risanare tutto l'ambiente. O almeno per renderlo più trasparente.
Ma forse mi illudo.

luciano ha detto...

Interessantissimo discorso di MM riportato da fcinternews. secondo me con queste parole MM dimostra di capire di calcio più di molti soloni che lo denigrano
".."Se non è il caso che siano gli avversari ad adattarsi all’Inter piuttosto che viceversa? No, a me quel tipo di discorsi non interessano - riporta la Gazzetta dello Sport -. CON MOU ABBIAMO VINTO TUTTO ADATTANDOCI OGNI PARTITA ALL'AVVERSARIO (il maiuscolo è mio, NDR) Non ho la presunzione di dire 'Andiamo in campo e facciamo la nostra partita'...".
Ed ha colto l'essenza del calcio. A calcio si gioca per vincere. Il gioco più bello è quello che ti consente di vincere.
Chi ha deciso che il pressing alto e il possesso palla siano più belli (cioè ti consentano di vincere) più dell'annullamento degli avversari e della ripartenza manovrata?
Io a Torino e Chievo ho visto un gioco bellissimo: In casa con la Roma, col Siena, ma anche in partite recenti ho visto un gioco meno bello.
Bisognerebbe almeno avere la modestia di non dire "bel gioco", ma "tipo di gioco che mi piace di più"

luciano ha detto...

Naturalmente adesso inizieranno le polemiche costruite ad arte distorcendo il significato delle affermazioni di Moratti.
Quando il presidente dice "conta solo vincere" in un contesto ben definito, si riferisce al fatto il "modo" il metodo di gioco con cui si arriva alla vittoria è indifferente. E lo dimostra con l'esempio di Mou.
Che poi arrivare in Europa sarebbe fondamentale per le casse della società e per il prestigio della squadra, questo lo sa anche...il bambino Filippo.
E che essendo l'obiettivo ancora perseguibile il presidente debba stimolare tutti a dare il massimo per raggiungerlo, è cosa altrettanto scontata.
Lui fa il suo mestiere.

Amstaf ha detto...

Ma guarda che è semplice, dire che scelgo un tipo di "gioco", direi tattica, perché voglio vincere, significa non che "vincerò" certamente o a qualunque costo, ma che quella scelta, di gioco (tattica), ritengo sia il modo per fare il mio meglio. Fare il proprio meglio è, nello sport, un "obbligo" (dopodiché puoi sbagliare) vincere può esserne la conseguenza...perché dipende anche dagli avversari i quali a loro volta vogliono fare il loro meglio.

luciano ha detto...

Non ho capito, scusami, Amstaf: il tuo assunto rafforza il mio discorso o lo contraddice?

Francesco ha detto...

Vorrei tornare un'attimo sulla partita dell'under 21 di ieri sera. Mi ha fatto davvero un'ottima impressione il nostro Donati. Sicuro dietro, puntuale davanti e qualche cross di qualità. Mi ha stupito molto in quanto ai tempi della primavera non mi aveva mai dato l'idea di poter progredire cosi tanto. Stupito a tal punto che mi sono chiesto se potesse essere una discreta riserva per la nostra prima squadra in quanto tutti i nostri terzini hanno caratteristiche molto offensive che limitano a mio parere la possibilità di utilizzare la difesa a 4 (anche nell'inter del triplete la spinta di maicon era controbilanciata dall'accortezza di chivu). Vorrei chiedere a chi segue la serie B con costanza cosa ne pensa in prospettiva di questo giocatore mai molto pubblicizzato.

Karlito ha detto...

Leggo sulla Gazzetta un articolo sul progetto Milan giovani sul modello Barcellona. Secondo questo articolo il Milan inizierebbe operativamente a luglio impostando 7 squadre giovanili incentrate su un modello di gioco e di crescita personale, comune dai 12 anni fino alla prima squadra.
La società sembra decisa e l'articolo dà l'impressione che il Milan abbia organizzato puntigliosamente il progetto.

DUE CONSIDERAZIONI

1) Non conosco nel dettaglio il progetto Inter sul rapporto tra prima squadra e categorie giovanili. Che mission si è data la società negli ultimi tempi? Qual è il progetto preciso? C'è un progetto presciso?
Nonostante i bei risultati e considerando la destabilizzazione del FPF che ci ha costretto a rinunciare a Balotelli, Destro e Coutinho, l'evoluzione recente della prima squadra non dà proprio l'idea di un progetto rifinito nei dettagli, a lunga scadenza, proiettato ad un obiettivo preciso. Mi piacerebbe una maggior trasparenza da parte della società (nei limiti del segreto industriale...) sempre che questa abbia in testa idee chiarissime.

2) Il Milan, che non si distingue per perseguire un codice etico in ambito giovanile (vedi Paolillo ecc.), ha sempre avuto un debole per certi giovani in area nerazzurra. A parte Mastour, avevano già dichiarato di seguire Opoku per esempio.
Samaden (dopo il caso Mastour) ha dichiarato che esiste un patto di reciproco rispetto dei rispettivi pargoli. Dichiarazioni di facciata o realtà? Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e non venitemi a dire che il Milan non ha vizi....
Ne consegue che Moratti & C. debbano gestire bene, molto bene i ragazzi sotto i 16 anni. Che strategie si potranno utilizzare per difendere la propria cucciolata dagli avvoltoi in agguato?

Seu Jorge ha detto...

il post precedente su Coutinho non sono riuscito a commentarlo, sto ancora elaborando la "perdita".
Per quest'intervista faccio i miei complimenti a Luciano, grandissimo come sempre!

Volevo invece chiedere a tutti voi e al Pizzi se qualcuno conosce meglio Cristoforo, under 20 della celeste e se effettivamente è vero che lo stiamo seguendo seriamente?

Gimon24 ha detto...

Ciao a tutti!

È online, come preannunciato due giorni fa, il post di Enrico Casano, da tutti noi conosciuto come Amstaf, sul doping e lo sport italiano.
Tema attuale, scottante e assai scomodo. Soprattutto in Italia e ancora di più se collegato al calcio, penso che su questo ci sia poco da aggiungere...
Sono certo che apprezzerete lo scritto di Enrico, il suo sforzo di mettere insieme tutta una serie di fatti, più o meno recenti, collegandoli al contesto più ampio della gestione politica dello sport in Italia, allo scopo di fornire spunti di conoscenza e di riflessione. Così come sono sicuro che scaturiranno da questo suo post parecchi motivi di approfondimento e di analisi personale e collettiva sull'argomento qui sul blog.
Non mancano certo riferimenti di cronaca (giudiziaria, prima ancora che sportiva), anche attualissimi, da cui partire...
Buona lettura!